Da qualche settimana è esploso anche in Italia il fenomeno ClubHouse, una nuova app social che consente di attivare gruppi di discussione audio.

L’app ClubHouse si definisce Drop-in audio chat ed è in fase di beta-test, ovvero in fase di sviluppo. Per questo motivo, per ora è aperta a partecipanti selezionati su invito da altri utenti registrati. Inoltre la piattaforma è al momento disponibile esclusivamente per utenti Apple/iOS.

Cos’è ClubHouse? È un social network?

ClubHouse può a tutti gli effetti essere definito un social network, considerato il fatto che eredita da strutture similari l’aspetto di piattaforma pubblica di confronto e il concetto di follower. Ma racchiude in se anche un elemento aggiuntivo: quello del dialogo e del confronto live tra i partecipanti. L’elemento di assoluta novità è il focus verticale sulla conversazione audio. Un focus sulla parola parlata che risulta potenzialmente dirompente per la crescita di questa applicazione nei mesi che verranno.

ClubHouse si delinea effettivamente come l’estensione live di un’esperienza che già conosciamo, il podcast, modalità di broadcasting che già ha trovato negli ultimi anni una sua collocazione apicale tra gli strumenti di condivisione di contenuti di qualità preferite dagli utenti. Questa connotazione rende l’esperienza su ClubHouse molto simile ad un talk o speech, ma con un livello di interazione meno elitario e più inclusivo. Una sorta di “Radio 2.0” con elementi che ricordano ad esempio i TEDx, ma in chiave social network.

Rispetto ai social e alle app di condivisione più conosciute e mainstream come Facebook, Instagram, TikTok, Twitter, YouTube, Pinterest, ma anche WhatsApp o Telegram, la forza di ClubHouse risiede proprio nell’aver concentrato l’esperienza utente sulla modalità audio ed aver riassunto in un unico strumento le funzioni di piattaforma social e di conversazione diretta.

Al momento, anche a causa della modalità di ingresso alla piattaforma solo su invito e solo per utenti iOS, i numeri di ClubHouse sono ancora lontani rispetto ad altri social network e ad altre app di comunicazione. Questa limitazione risulta al contempo una scelta vincente da parte degli sviluppatori, per poter creare da un lato una comunità di early-adopters di qualità, dall’altro creare un desiderio diffuso e una curiosità virale in coloro i quali non possono ancora accedere alla piattaforma stessa.

In questa fase iniziale è molto interessante verificare quanto ClubHouse possa essere efficace nel creare nuovi contatti e potenziali estensioni del proprio network, sia su argomenti verticali che su tematiche più generaliste. Inoltre la modalità in cui è al momento costruita l’interazione con l’app e la stessa gestione degli inviti, facilita molto la collaborazione tra professionisti che già si conoscono e che possono consolidare la propria collaborazione con l’utilizzo di questa piattaforma.

Come funziona ClubHouse?

In estrema sintesi chiunque abbia un account ClubHouse può dare inizio ad una conversazione, in gergo una room, di cui diviene automaticamente moderatore.

In ogni room abbiamo due livelli di accesso e tre ruoli chiave:

  • il palco, zona attiva della discussione, in cui sono presenti i moderatori e le persone che hanno ricevuto il diritto di parola, in gergo speakers
  • la platea, in cui sono presenti gli ascoltatori della discussione, proprio come se fosse il pubblico di un talk

La platea di ascoltatori è suddivisa a sua volta in due fasce:

  • quella inferiore, in cui sono presenti gli ascoltatori generici
  • quella superiore, in cui sono presenti gli ascoltatori che sono seguiti dai moderatori o dagli speakers

Questa modalità di suddivisione della platea consente ai moderatori di avere una pre-selezione basata sulla potenziale autorevolezza di una parte della platea stessa. Risulta quindi importante avere il follow di chi è molto attivo su ClubHouse come moderatore o come speaker, perché la nostra presenza nella platea superiore ci darà la possibilità di essere visualizzati dal palco come spettatori “in prima fila” già conosciuti.

Il moderatore può invitare alla discussione i propri contatti come speakers, che possono accettare o declinare l’invito. Inoltre, tutti i follower del moderatore vengono informati con una notifica dell’apertura della room e possono partecipare volontariamente alla stanza, come ascoltatori. Infine, il creatore della room può allargare il ruolo di moderatore ad altre persone, le quali potranno salire sul palco e gestire gli speakers. Chiunque sia in platea, può invitare i propri contatti ad unirsi alla room per assistere alla discussione.

Chi è in platea non può prendere parola, ma può richiedere di diventare speaker e partecipare alla discussione “alzando la mano” con l’apposita icona. I moderatori decideranno quindi se concedere o no la parola alle persone della platea che ne hanno fatto richiesta. Sono già presenti molte altre funzioni e molte altre stanno arrivando di settimana in settimana, con gli aggiornamenti dell’app. Non è obiettivo di questo post descrivere le funzionalità di ClubHouse come un tutorial passo-passo, ma piuttosto delinearne le caratteristiche peculiari per analizzarne il potenziale.

Come posso utilizzarlo per il mio Personal Branding?

La risposta può sembrare banale ma non lo è. Per sfruttare al meglio le potenzialità di ClubHouse, soprattutto in questa primissima fase, la prima cosa da fare è esserci.

Di conseguenza, la seconda cosa da fare è compilare una bio adeguata nel proprio profilo. Attenzione quindi ad includere nelle prime due righe di bio le informazioni più salienti che vi riguardano, poiché le prime due righe risultano poi essere l’abstract visibile nelle room selezionando il vostra avatar. Molti moderatori prima di invitare qualcuno della platea a parlare verificano proprio questo abstract per selezionare le persone potenzialmente più interessanti ed autorevoli.

Terzo indispensabile passo è seguire persone interessanti e partecipare come platea alle room di discussione di tematiche attinenti al nostro business, chiedere parola ai moderatori e dare il nostro apporto alla discussione con interventi brevi, incisivi, di qualità, che definiscano la nostra autorevolezza in quel determinato ambito. In questo modo verremo seguiti su ClubHouse da altre persone del nostro settore che ci hanno ascoltato nella stanza di discussione e potrà avere inizio la costruzione del nostro network su ClubHouse.

Una volta acquisita una rete di contatti di base (sono sufficienti al momento poche decine di contatti per un primo test) e apprese le dinamiche di base della piattaforma, possiamo quindi sperimentare la creazione di una nostra room di discussione tematica, magari con il supporto di colleghi e professionisti partner.

In questa primissima fase di sviluppo di ClubHouse le interazioni, anche con professionisti celeberrimi e influencer che hanno grandi numeri su altre piattaforme, sono davvero molto semplificate. Si può avere la possibilità di discutere direttamente con personaggi assolutamente inarrivabili in altri contesti. Questo molto probabilmente svanirà a breve, con la progressiva espansione di ClubHouse. È di vitale importanza quindi entrare a far parte prima possibile della comunità di ClubHouse se si vogliono sperimentare strategie di personal branding in questa innovativa piattaforma vocale prima che diventi potenzialmente un fenomeno di massa più complesso da gestire.

Che futuro avrà ClubHouse?

Difficile da prevedere. Alcuni social network mainstream potrebbero cogliere l’idea di ClubHouse e trasferirla sulle loro piattaforme in tempi brevissimi. ClubHouse potrebbe essere fagocitata da social network concorrenti. Potrebbe esplodere crescendo smisuratamente o rimanere una piattaforma social con numeri limitati e di grande qualità. Potrebbe infine sparire in pochi mesi e passare di moda rapidamente.

Cosa ci insegna il fenomeno ClubHouse? Indipendentemente dal futuro più o meno roseo che avrà questa piattaforma, e senza addentrarsi in scenari che comprendano la comparsa di potenziali cloni nei prossimi mesi, la rapida crescita di ClubHouse ci racconta con chiarezza una necessità da parte della comunità digitale di trovare nuovi modi di esprimersi e di dialogare. La necessità di dare profondità ai rapporti e di potersi confrontare personalmente, senza filtri e senza le distanze (e gli alibi) costituite da strumenti quali il like, la recensione, l’ascolto passivo o il commento scritto fine a stesso.

ClubHouse è la risposta ad un bisogno di networking di qualità. Il futuro ci dirà se questo bisogno è soltanto un’esigenza passeggera destinata ad essere accantonata rapidamente dalla massa. E ci dirà se ClubHouse sarà davvero la piattaforma in grado di sostenere questo bisogno, quando i numeri e le complessità diverranno più importanti e più vicine a quelle di social network più mainstream.